Desiderio di maternità? La soluzione in più è il ringiovanimento ovarico

Le nuove tecniche si propongono come alternativa alla fecondazione eterologa. Ma quali sono le donne che possono richiederle? L’esperta spiega i vantaggi e i risultati della sperimentazione.

Tre opzioni teraupetiche

Per favorire la risposta ovarica al trattamento ormonale previsto nella fecondazione in vitro (FIVET, ISCI), i ricercatori hanno osservato i risultati di due tecniche innovative:il trapianto di cellule staminali ovariche (SCOT) e la frammentazione ovarica per l’attivazione follicolare (OFFA) che hanno l’obiettivo di incrementare la quantità dei follicoli. Una terza via, ancora in corso di sperimentazione, è l’Augment che ha lo scopo di migliorare la qualità degli embrioni.

In cosa consistono?

Con la tecnica SCOT, si effettua un trapianto di midollo osseo che ha lo scopo di rigenerare l’ovaio e far crescere i follicoli che poi conterranno gli ovociti maturi. Secondo l’OFFA, invece, la paziente è sottoposta a una laparoscopia con cui si preleva una parte della corteccia esterna dell’ovaio che passa agli embriologi, i quali la frammentano per fare in modo che gli ovociti immaturi contenuti possano crescere, evitare la morte cellulare dei follicoli, e avere una risposta migliore dopo la stimolazione ovarica. L’Augment si basa sulla iniezione di mitocondri delle cellule staminali ovariche prelevati dalla stessa donna, responsabili della generazione dell’energia richiesta dalle cellule.

Per chi sono indicate e i risultati

La fascia di popolazione a cui sono rivolte queste tecniche non supera i 42 anni di età. Questo perché a un’età avanzata la stimolazione ovarica ha minori possibilità di successo. Inoltre deve essere eseguito un accurato screening che offre maggiori garanzie sui risultati: le pazienti devono mostrare di avere una minima di riserva ovarica e aver riscontrato una bassa risposta ovarica a una precedente stimolazione.

La source: piusanipiubelli.it

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